La comunicazione non è mai neutra e non esiste equidistanza.
Fin dalle sue origini, il ruolo del comunicatore è stato quello di interpretare la realtà, dare un significato al caos e rendere comprensibili le dinamiche del presente.
In un mondo sempre più connesso e complesso, chi si occupa di comunicazione deve essere in grado di affrontare il nostro tempo dimostrando spirito critico, capacità di analisi e mentalità aperta e non può prescindere, pertanto, dal raccontare la politica e l’attualità.
Non farlo, dimostrerebbe l’incompetenza peggiore di tutte per un comunicatore: essere incapace di leggere il presente.
Una pecca da dilettanti allo sbaraglio, poiché chi non è in grado di leggere il proprio tempo non può in alcun modo essere affidabile per comunicare i valori di un’azienda né è in grado di risolvere crisi o pianificare contenuti e piani pubblicitari.
Come potrebbe, senza conoscere il mondo in cui opera?
Sarebbe come l’allenatore di calcio che non ha mai visto nemmeno una partita in tv.
Utilizzare i social network – soprattutto Linkedin – parlando di politica e attualità non è solo affine all’attività lavorativa di chi opera nel campo della comunicazione, ma significa affermare la propria rilevanza.
Inoltre è il modo migliore per posizionarsi come guida intellettuale in un panorama spesso confuso e caotico come quello del mondo della comunicazione in cui si definiscono esperti di comunicazione anche personaggi che con la comunicazione c’entrano come il gorgonzola sul panettone.
LA COMUNICAZIONE COME INTERPRETAZIONE DEL PRESENTE
Fin dall’antichità, filosofi e pensatori hanno sottolineato l’importanza della comunicazione come strumento per interpretare la società.
Aristotele, nella sua Retorica, identificava l’arte del comunicare come una forma di persuasione basata sulla logica (logos), l’emozione (pathos) e l’etica (ethos).
Tutti concetti importantissimi nei percorsi universitari che formano comunicatori, poiché questo triplice approccio è fondamentale per chi comprendere il contesto, coinvolgere il pubblico e mantenere una posizione etica, tutti pilastri di una comunicazione efficace.
Il sociologo tedesco Jürgen Habermas, nella sua teoria dello spazio pubblico, ha evidenziato come il comunicatore non sia solo un emittente di messaggi, ma un attore che contribuisce alla costruzione di un discorso pubblico inclusivo e razionale.
Ignorare i temi politici e di attualità significa sottrarsi a questo compito fondamentale, tradendo la natura stessa della professione.
L’IMPORTANZA DI PARLARE DI POLITICA E ATTUALITÀ
Essere rilevanti in un mondo iperconnesso
In un ecosistema mediatico sovraffollato, la rilevanza è tutto.
Politica e attualità rappresentano il tessuto connettivo della nostra società, il contesto in cui aziende, istituzioni e individui operano.
Ignorarle equivale a comunicare nel vuoto, rischiando di perdere il contatto con il pubblico, perciò sbaglia chi crede che per non inimicarsi qualcuno sia meglio tacere.
Marshall McLuhan, diventato famoso ai più per la sua teoria del “medium è il messaggio”, ci ricorda che il contenuto non può essere separato dal contesto in cui viene trasmesso.
Parlare di politica e attualità permette al comunicatore di dimostrare una comprensione profonda delle dinamiche che influenzano la società, comprensione che è l’ABC di qualunque comunicatore professionista, mentre manca ai dilettanti.
Il comunicatore che si confronta con temi complessi come la politica e l’attualità dimostra di possedere capacità analitiche e un’intelligenza strategica superiore.
Al contrario, chi si limita a pubblicare contenuti generici e superficiali – i classici “consigli da manuale” – rischia di apparire banale e poco preparato, il classico formato da qualche lettura da libreria o dopo aver seguito il corso online di qualche guru di YouTube.
Come sosteneva Pierre Bourdieu, il capitale culturale è una delle risorse più preziose per affermare il proprio valore professionale. Esporsi, argomentare e prendere posizione su temi complessi è una dimostrazione di questo capitale.
Non farlo, non significa restare neutri, poiché, come ricorda il primo assioma di Paul Watzlawick “è impossibile non comunicare”.
Perciò, restare in silenzio ed evitare di parlare di attualità e politica significa solo affermare la propria ignoranza.
Ovviamente, tale concetto vale per chi opera nel campo della comunicazione (esperti di comunicazione, coach, giornalisti, opinionisti…), mentre non vale per altri ruoli professionali, come, per esempio, un dentista o il metalmeccanico.
Rispondere al bisogno di coraggio
In un’epoca caratterizzata da incertezze e polarizzazioni, il coraggio è una qualità rara, ma, proprio per questo, preziosa.
Hannah Arendt, nel suo celebre saggio La banalità del male, ci mette in guardia contro il pericolo dell’apatia e della conformità, che, ahinoi, tanto sono endemiche nella società contemporanea.
Un comunicatore che si nasconde dietro frasi fatte e contenuti neutri non è solo irrilevante, ma rischia di tradire il proprio ruolo di mediatore e di interprete della realtà, mentre esporsi su temi politici e attuali è un atto di responsabilità verso il pubblico e la società.
LINKEDIN: UNO SPAZIO DA RIVALUTARE
I social network sono lo spazio più consono per veicolare le proprie competenze e per affermare i propri valori, la professionalità e la personalità.
Tuttavia, LinkedIn, la piattaforma professionale per eccellenza, viene spesso utilizzata in modo superficiale e poco incisivo.
Troppe volte si vedono post privi di personalità, costruiti su consigli ovvi e contenuti scontati, da Chat Gpt o da manuali acquistati in libreria e non certo da anni di studi universitari e di esperienze sul campo.
Questo approccio tradisce una visione miope della comunicazione.
LinkedIn non è un luogo per esibire mediocrità, ma un palcoscenico per dimostrare competenza, autorevolezza e capacità di leadership intellettuale.
Un esperto di comunicazione che sfrutta LinkedIn in modo efficace deve saper stimolare il dibattito, proporre riflessioni originali e affrontare con coraggio i temi più complessi senza nemmeno prendere in considerazione la paura di perdere qualche cliente esponendosi.
Solo così è possibile distinguersi e costruire un’immagine professionale solida e credibile.
IL RUOLO DEL COMUNICATORE: LEADERSHIP E RESPONSABILITÀ
Il comunicatore non è un semplice esecutore di strategie, ma un leader che deve guidare il discorso pubblico e influenzare le percezioni collettive.
Che si tratti di difendere un politico o di rappresentare un’azienda, è fondamentale avere il coraggio di prendere posizione.
Questo non significa essere impulsivi o provocatori, ma adottare un approccio consapevole e strategico, basato su una solida comprensione delle dinamiche sociali e culturali.
Michel Foucault, con il suo concetto di “discorso”, ci insegna che il linguaggio non è mai neutrale: è uno strumento di potere e di trasformazione e chi comunica ha la responsabilità di utilizzare questo potere per influenzare positivamente il mondo che lo circonda.
COMUNICATORI PROFESSIONISTI E NON DILETTANTI
Un esperto di comunicazione che evita di parlare di politica e attualità rinuncia a una parte fondamentale del proprio ruolo, poiché comunicare significa interpretare, influenzare e dare forma al discorso pubblico.
Per chi opera nel campo della comunicazione, ignorare il presente equivale a perdere la propria rilevanza professionale.
La comunicazione non è un esercizio di estetica vuota, ma un atto di responsabilità.
Per distinguersi in un settore sempre più competitivo, è necessario abbandonare le banalità dei post tutti uguali e pieni di concetti inflazionati e superati da anni per affrontare con coraggio le sfide del nostro tempo.
Solo così è possibile costruire un’immagine professionale solida, autorevole e capace di lasciare un segno duraturo.
Ovviamente, ciò non significa che da oggi dovrai scrivere di Trumpe e guerra in Ucraina se le uniche nozioni su questi temi le hai apprese da qualche post su Facebook o da qualche Tg.
Al contrario, significa leggere, documentarsi da più fonti, per conoscere, comprendere e analizzare gli argomenti, proprio come faresti prima di strutturare una campagna di marketing o una strategia di comunicazione.
Perciò, per distinguere un professionista da chi è solo fuffa, valutare i profili Linkedin di eventuali candidati può essere un’ottima strategia per individuare chi vive il proprio tempo e chi lo teme.
E nessuno sano di mente affiderebbe la propria immagine e i propri valori a chi non ha il coraggio e le competenze di affrontare le dinamiche del presente.
