COME COMUNICARE MEGLIO

Come comunicare meglio in pubblico, nel lavoro, nelle relazioni, Pasquale Di Matteo

Spesso mi chiedono: «Pasquale Di Matteo, lei è un comunicatore multidisciplinare. Scrive, tiene conferenze, interviene a eventi culturali. Come si comunica al meglio?» Comunicare bene è indispensabile, nel lavoro e nelle relazioni personali.

Imparare a comunicare al meglio è importante, non solo nel lavoro, ma anche nella vita di ogni giorno.

La comunicazione è al primo posto nella scala dei valori di una qualsiasi attività lavorativa, ma troppe persone creano disastri negli ambienti di lavoro perché considerano la scienza della comunicazione affare di poco conto, quando si tratta della più importante delle attività, e la lasciano alla mercé di persone che di comunicazione non hanno mai studiato nulla, se non qualche blog.

Una buona comunicazione rende più solide le relazioni lavorative e umane, consolidando gli obiettivi, tracciando i percorsi e motivando le persone.

Comunicare in maniera efficace significa evitare incomprensioni e condizioni di disagio che, prima o poi, portano ad allontanare collaboratori anche fidati.

Un buon comunicatore non è necessariamente un personaggio abituato a parlare in pubblico, in televisione o nel mondo dell’arte. Anche in azienda la comunicazione è sempre più necessaria.

Oggi, diversamente da alcuni decenni fa, i dipendenti non guardano più soltanto alla retribuzione per decidere se restare in un’azienda o cercare fortuna altrove. Conta sempre più lavorare in un ambiente che faccia stare bene.

Un buon comunicatore in azienda è essenziale perché tiene viva la mission aziendale in ogni settore, rimarca ogni giorno i valori dell’azienda e alimenta la motivazione.

Infatti, non bisogna dimenticare che uno dei significati più profondi del verbo comunicare è rendere comune, come spiega la Treccani al seguente link: https://www.treccani.it/vocabolario/comunicare/

Ma quali sono le regole per costruire rapporti sereni e duraturi grazie alla comunicazione?

COME COMUNICARE MEGLIO: INTERESSE VERSO GLI ALTRI

La regola fondamentale è avere interesse per il benessere degli altri, compresi i dipendenti.

Spendere del tempo con i collaboratori non è mai tempo perso.

«Come va oggi?», «Passata una buona domenica?»

Trovare del tempo da dedicare agli altri, in mezzo ai tuoi mille impegni, dimostra il tuo attaccamento all’azienda, all’ufficio, alla missione, ma, soprattutto, alle persone.

Inoltre, un buon comunicatore sa ascoltare.

COME COMUNICARE AL MEGLIO: SAPER ASCOLTARE

Quando le persone rispondono alle tue domande, o semplicemente si sfogano con te, è necessario mostrare empatia e ascoltare attivamente, scambiando opinioni sia sul lavoro, sia su altro, mostrando sempre rispetto per i punti di vista diversi.

Prestare attenzione al pensiero altrui non significa solo saper comunicare, ma può portare a conoscere qualcosa che prima non si conosceva o a guardare una circostanza da un diverso punto di vista.

Va da sé che sia fondamentale comprendere quanto ti è stato detto da un collaboratore o da una persona con cui sei in relazione.

COME COMUNICARE AL MEGLIO: ATTENZIONE A LINGUAGGIO NON VERBALE, PROSSEMICA E INDICALI

Tuttavia, ci sono cose che spesso non si ha il coraggio di dire a voce, ma che emergono se si è capaci a osservare. Lo studio della prossemica e degli indicali è necessaria per comprendere ciò che non viene detto.

PASQUALE DI MATTEO, COME COMUNICARE MEGLIO
Pasquale Di Matteo

E anche quando si parla, la comunicazione non verbale comunica più delle parole. Il tono della voce, gli indicali, come una persona gesticola, come tiene in mano un foglio o una penna, la posizione dei piedi e delle spalle, dove punta lo sguardo.

Perciò un ottimo comunicatore cerca il contatto fisico e non quello impersonale offerto dal telefono o dai nuovi dispositivi messi a disposizione dalla tecnologia.

Grazie all’attenzione combinata delle parole, della prossemica e degli indicali, sarà più facile notare incongruenze tra quanto viene detto e il linguaggio del corpo

COME COMUNICARE MEGLIO: SII RESPONSABILE DELLE TUE RISPOSTE

Può capitare che qualcuno ti infastidisca, che ti dia persino fastidio, ma un buon comunicatore deve saper contare almeno fino a tre. Fino a cento, se necessario.

Perché, per quanto possa essere fastidioso un interlocutore, sarai sempre tu responsabile delle tue risposte.

E quando sarai costretto a muovere critiche perché arrabbiato, sarebbe buona norma attendere almeno un giorno per farlo. Sbollire la rabbia è la migliore delle azioni in questi casi, perché la rabbia è anche la peggiore delle consigliere, insieme all’impulsività.

Nella società attuale, si predilige la comunicazione immediata, l’impulsività alla meditazione, ma un buon comunicatore pensa, medita, raccoglie le idee, valuta più opzioni e solo dopo comunica.

COME COMUNICARE AL MEGLIO: APERTURA MENTALE

Un buon comunicatore deve sempre essere aperto alle novità, ad ascoltare le idee altrui e a prendere in considerazione proposte.

Una buona idea può arrivare da chiunque, su qualunque circostanza e a qualsiasi livello. Saper ascoltare, apprezzare e valutare l’idea di un collaboratore è doppiamente positivo: puoi attingere a un serbatoio di idee supplementare che può solo arricchirti; favorisce l’autostima dei collaboratori e il senso di appartenenza.

Ma apertura mentale significa anche acculturarsi ed essere sempre disposto a imparare.

Per comunicare qualcosa, è fondamentale conoscerla. E, poiché il mondo è in continua evoluzione, un eccellente comunicatore è una persona disposta a studiare a vita.

COME COMUNICARE MEGLIO: COSA NON FARE

  1. Abbiamo visto come sia importante saper ascoltare. Ebbene, saper ascoltare significa anche non interrompere l’interlocutore mentre sta parlando. Cosa assai fastidiosa.
  2. Mai parlare sempre con lo stesso tono di voce. Un abile comunicatore ha un tono deciso e non dimesso, inoltre ne varia l’intensità in base a cosa dice e alla situazione.
  3. Evitare intercalari e avverbi. Riempire la comunicazione di “evidentemente, fondamentalmente, sostanzialmente” appesantisce il linguaggio, lo rende pomposo, e fa calare l’attenzione. Fa sorgere in chi ascolta il sospetto che chi sta parlando non conosca la materia, che cerchi di aumentare il numero di parole per arricchire un messaggio sterile.
  4. Se si sta ascoltando, ma anche quando si sta parlando, guardare altrove non è un’abile mossa. Non dimostra rispetto per l’interlocutore e fa apparire chi parla distaccato dal contesto.
  5. Buona norma è limitare gli esempi personali e le battute, che sono ottimi quando si parla per molto tempo, quando si nota che c’è un calo di attenzione da parte di chi ascolta, ma che diventano stucchevoli se ne abusiamo.
  6. Mai stare fermi. Un eccellente comunicatore gesticola e occupa spazio. Ciò cattura l’attenzione perché destabilizza chi ascolta, inoltre dà un’immagine di sé sicura e convincente.
  7. Non leggere, ma parlare. Non è sbagliato avvalersi di appunti, per ricordare le sequenze di un discorso, soprattutto se lungo, ma leggere e attingere troppo a qualcosa di scritto mostra scarsa competenza e inadeguatezza al ruolo.
  8. Cercare a tutti i costi la battuta finale può infastidire. Questo è un punto che dipende dalla circostanza e dall’interlocutore; in una trattativa la battuta finale può essere determinante, ma durante uno scambio di vedute, per esempio, è importante solo se conduce a una tregua o a una pace.

COME COMUNICARE MEGLIO: IN PUBBLICO?

Quando si parla circondati da persone o da un palco, valgono le regole esposte sopra. Mentre si parla è necessario valutare il livello di attenzione di chi ascolta, introducendo qualche battuta quando si notano dei cali.

Non guasta anche indicare qualcuno in particolare per riattivare sguardi spenti. Importantissimo è saper comunicare cambiando spesso tono di voce. Chi parla sempre con la stessa tonalità annoia anche se dice cose interessanti.

Fondamentale, inoltre, è muoversi. Una delle regole basi di un eccellente comunicatore è non stare mai fermo.

Gesticolate, camminate, spostate lo sguardo da un angolo all’altro della sala e cercate gli occhi di tutti.

Occupare spazio quando si comunica è il linguaggio dei comunicatori migliori, più sicuri e più preparati.

Pasquale Di Matteo, Il Segreto di Lukas Kofler

Pubblicato da Dott. Pasquale Di Matteo, Analista di Geopolitica | Critico d'arte internazionale | Vicedirettore di Tamago-Zine

Professionista multidisciplinare con background in critica d’arte, e comunicazione interculturale, geopolitica e relazioni internazionali, organizzazione e gestione di team multiculturali. Giornalista freelance, scrittore, esperto di Politiche Internazionali ed Economia, Comunicazione e Critica d’arte. Laureato in Scienze della Comunicazione, con un Master in Politiche internazionali ed Economia, rappresenta in Italia la società culturale giapponese Reijinsha.Co.

2 pensieri riguardo “COME COMUNICARE MEGLIO

Lascia un commento