DANILO PRETO, IN ARTE PREDA: L’ARTE CONCETTUALE TRA FILOSOFIA E ANALISI DEL NOSTRO TEMPO

Alla scoperta dell’arte concettuale di Danilo Preto: un’analisi filosofica del nostro tempo.

di Pasquale Di Matteo

Danilo Preto, in arte PREDA, è un artista concettuale che recentemente ha riscosso un notevole successo con la sua mostra personale “God Save Venice” presso la prestigiosa galleria Loona Contemporary di Madrid, gestita da Claudio Fiorentini.

All’interno della galleria, Preto ha disposto una serie di sacchi di juta utilizzati per arginare l’acqua a Venezia, sui quali ha posizionato due lunghe corone che toccano terra come segni di protezione divina. Accanto a queste, un tabernacolo nero con una corona imponente di circa 2 metri e mezzo, con i grani disseminati per terra. Una composizione che rappresenta chiaramente la frantumazione dei valori nel nostro tempo e il crollo delle fondamenta su cui si basa la nostra società.

Un argomento che è tra quelli cardine di tutta la sua produzione artistica.

Nella mostra PREDA ha presentato anche un ostensorio, che rappresenta la vicinanza della fede a Dio e la speranza che le invasioni d’acqua non raggiungano la città.

Tuttavia, i sacchi di juta rappresentano la mancanza di fiducia nei confronti delle decisioni prese riguardo al MOSE e alla città stessa, nonché nella capacità umana di affrontare tali sfide.

Una combinazione di elementi visivi dal forte impatto emotivo, che invita lo spettatore a riflettere sulle proprie concezioni e fiducia nel progresso umano.

PREDA, con la sua arte concettuale, che è estroflessione del suo personale manifesto, svela le contraddizioni del nostro tempo e critica una società priva di logica e buonsenso, sempre alla ricerca delle mode del momento e del consumo compulsivo. Egli affronta in modo deciso la mancanza di spirito critico che pervade la società contemporanea, un’epoca in cui la pubblicità e le mode sono diventate una sorta di religione dominante.

Il vernissage della mostra si è svolto il 6 giugno, riscuotendo un’ottima partecipazione di pubblico.

Pochi giorni dopo, come evento collaterale alla mostra, è stata inaugurata la presentazione del libro di Lucio Sandon, un italiano che si è trasferito in Spagna dopo aver vissuto a Napoli. Nel suo libro, Sandon racconta episodi reali di vita vissuta, per lo più esilaranti, che svelano realtà umane non sempre scontate.

È stata un’idea intelligente associare la presentazione di un libro di questo tipo alla mostra personale di Preto, poiché il cercare ciò che si cela dietro la superficie è il motore che anima tutta la filosofia dell’arte concettuale dell’artista italiano.

Ma Danilo Preto non si è limitato in quel di Spagna.

Infatti, mentre la mostra nella capitale spagnola prosegue ancora per qualche giorno, Danilo Preto è stato protagonista anche al vernissage della mostra collettiva “Il bello e il brutto nell’arte attuale”, presso ArteBo Gallery a Bologna.

In questa occasione, Preto presenta tre opere che fanno parte della sua collezione.

La più coinvolgente è intitolata “Liberiamo i Pampini”, composta da tre pannelli di dimensioni 100×70 da cui potrebbero staccarsi degli elementi.

Accanto all’installazione, un invito rivolto agli osservatori li esorta a raccogliere le parti cadute e a richiedere uno dei vasetti numerati messi a disposizione dall’artista, per inserire le parti cadute e portare via gratuitamente una porzione dell’opera.

Questa installazione invita le persone a comunicare tra di loro, ad abbandonare l’asocialità e gli egoismi che permeano la società contemporanea.

La raccolta delle parti cadute richiama sia la soddisfazione delle necessità materiali che la ricerca e l’elaborazione di nuove conoscenze, stimolando così lo spirito critico e il pensiero.

Un’altra opera di Preto consiste in contenitori trasparenti, di plexiglas, che contengono piante artificiali. Il titolo stesso, “Sarà questo il nostro futuro?”, evoca già un senso di riflessione.

Preto riflette sui limiti imposti da ciò che chiamiamo “progresso”. Le piante di plastica racchiuse in questi contenitori diventano dei nuovi gioielli, un simbolo del mondo sintetico e falso che viene spacciato per lusso. Questo messaggio metaforico si collega direttamente agli elementi fondanti della filosofia di Preto.

Infine, “È la vita baby. Abbracci e abbandoni”. Si tratta di una radice essiccata dal tempo. Nelle sue contorsioni, la radice simula degli abbracci, raffigurando l’abbraccio come gesto di conforto, amore, saluto e addio.

Gli abbracci negati rappresentano il desiderio di connessione e comunicazione che spesso rimane insoddisfatto nella società contemporanea.

La mostra di Danilo Preto a Madrid e la sua partecipazione alla collettiva di Bologna sono accomunate da una riflessione profonda sulla vita e rappresentano al meglio i messaggi filosofici di cui è satura la proposta d’arte dell’artista vicentino.

L’arte di Preto, attraverso la sua componente filosofica e critica, ci invita a guardare oltre la superficie delle cose, a scavare nella nostra realtà e a interrogarci sui valori che guidano le nostre scelte.

La sua capacità di comunicare attraverso opere concettuali, fortemente suggestive e coinvolgenti, è un riflesso dell’impegno e della passione che Preto investe nel suo lavoro, svelando al pubblico l’essenza profonda dell’esistenza umana.

Danilo Preto è una preziosa testimonianza dell’importanza di riflettere sui temi fondamentali della nostra società, un provocatore, uno stimolatore del pensiero critico. La sua arte invita il pubblico a cogliere la vera essenza del concettuale.

Le sue opere affrontano con coraggio le contraddizioni del nostro tempo e offrono una prospettiva che va oltre la superficie, mettendo in luce i valori autentici e le domande esistenziali che meritano di essere affrontate. La sua mostra personale a Madrid e la partecipazione alla mostra collettiva a Bologna sono eventi imperdibili per tutti coloro che desiderano immergersi in un viaggio filosofico attraverso l’arte contemporanea e il mondo suggestivo di PREDA.

Danilo Preto, in arte PREDA, sarà impegnato anche in prossime mostre a Roma, inoltre sta elaborando un progetto molto articolato, di cui vi parlerò tra qualche settimana.

CHI É PASQUALE DI MATTEO, AUTORE DELL’ARTICOLO SU PREDA?

VEDIAMO QUALCHE IMMAGINE

Del critico d’arte Pasquale Di Matteo, puoi leggere anche: https://pasqualedimatteo.com/2023/08/25/larte-voce-del-disagio-sociale-viaggio-tra-incongruenze-e-deriva-culturale/

Pubblicato da Dott. Pasquale Di Matteo, Analista di Geopolitica | Critico d'arte internazionale | Vicedirettore di Tamago-Zine

Professionista multidisciplinare con background in critica d’arte, e comunicazione interculturale, geopolitica e relazioni internazionali, organizzazione e gestione di team multiculturali. Giornalista freelance, scrittore, esperto di Politiche Internazionali ed Economia, Comunicazione e Critica d’arte. Laureato in Scienze della Comunicazione, con un Master in Politiche internazionali ed Economia, rappresenta in Italia la società culturale giapponese Reijinsha.Co.

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