COME L’ARTE HA TRASFORMATO LA COMUNICAZIONE NEL CORSO DEI SECOLI

Pasquale Di Matteo, esperto di Comunicazione, critico d'arte, scrittore. Copertina del suo articolo su Come l'arte ha trasformato la comunicazione.

Scopri l’impatto rivoluzionario dell’arte sulla comunicazione, attraverso le epoche. Esplora come l’arte ha plasmato messaggi, emozioni e idee attraverso le immagini, influenzando la società e i media, in un viaggio che va dalla pittura rupestre, all’arte digitale contemporanea. Scopri come l’arte ha inventato il nostro modo di comunicare.

di Pasquale Di Matteo

L’Arte come Linguaggio Universale della Comunicazione

L’arte ha sempre avuto un potere unico nel comunicare concetti complessi attraverso il linguaggio visivo. Dalle prime rappresentazioni rupestri che raffiguravano la vita quotidiana sui muri delle caverne, all’espressione dei sentimenti umani nell’arte rinascimentale, l’arte ha dimostrato di essere un linguaggio universale capace di superare le barriere culturali e linguistiche.

Una sorta di magia che ha superato le epoche, evolvendosi in una comunicazione universale che ha aperto la strada all’utilizzazione dell’arte come mezzo espressivo e persuasivo attraverso i secoli.

(SOPRA, FOTO DI PROPRIETÀ DEL WEB USATE A SCOPO DIMOSTRATIVO COME ESEMPI DI ARTE E COMUNICAZIONE: “L’operario e la kolchoziana” di Vera Mukhina; “I Want You for U.S. Army” di James Montgomery Flagg)

L’Arte come strumento di propaganda e di diffusione di idee

L’uso dell’arte come strumento di propaganda politica e sociale ha radici profonde nella storia. Attraverso i secoli, artisti e governanti hanno utilizzato l’arte per influenzare il pubblico e trasmettere messaggi di potere, identità e ideologia.

Dall’arte medievale, che esaltava la figura del sovrano e dei signori di corte, alla propaganda politica del XX secolo.

Propaganda utilizzata in maniera trasversale da tutte le correnti politiche: dall’Unione Sovietica, alla Cina, dalla Germania nazista, agli Stati Uniti d’America, l’arte ha dimostrato la sua capacità di plasmare le opinioni e di guidare i cambiamenti sociali.

Se ci pensiamo, l’arte è stata usata come potente mezzo di comunicazione in diversi frangenti, per esempio:

  • Come mezzo di proselitismo religioso. Le chiese venivano affrescate non tanto per abbellirle, ma perché gran parte dei fedeli era analfabeta, perciò le persone non potevano studiare la Bibbia e i vangeli leggendoli.
  • Raffigurare scene tratte dai libri sacri facilitava il compito di indottrinamento dei preti.
  • Propaganda di guerra. Soprattutto dallo scoppio delle Guerre mondiali, le locandine e le affissioni furono ampiamente utilizzate per diffondere propaganda politica e promuovere l’adesione alla causa nazionale.
  • Ad esempio, l’opera di James Montgomery Flagg, intitolata “I Want You for U.S. Army” è diventata un’icona della propaganda americana durante la Prima Guerra Mondiale. Un pizzetto bianco, sotto a un volto scolpito, da cui emergono occhi infuocati e sopracciglia folte. Anche se tutti ricordano di più il cilindro con le stelle sulla testa e il dito ossuto che punta in direzione di chi osserva. Lo zio Sam.
  • L’immagine di Flagg non è diversa da quelle utilizzate durante la recente pandemia, per sdoganare il pensiero unico, né si discosta dalle tante immagini utilizzate oggi per veicolare la paura e l’emergenza ambientale.
  • Opere d’arte del realismo socialista. Durante il XX secolo, il realismo socialista emerse come uno stile artistico dominante nei paesi comunisti.
  • Queste opere d’arte, come dipinti, sculture e murales, promuovevano l’ideologia comunista e celebravano il lavoro come baluardo per la crescita della collettività, la lotta di classe e i leader politici.
  • Ad esempio, l’opera “L’operario e la kolchoziana” di Vera Mukhina, un’enorme scultura del 1937 sulla fiducia nel socialismo, rappresentava l’ideale del lavoro collettivo e dell’uguaglianza sociale.
  • Arte come protesta. In particolar modo oggi, l’arte continua a essere utilizzata come strumento di protesta e di critica sociale. Artisti contemporanei creano opere che affrontano temi come i diritti umani, l’uguaglianza di genere, l’ambiente e la politica. Un esempio noto è l’opera di Banksy, un artista anonimo, di cui si sa poco o nulla, che utilizza graffiti e street art per mettere in discussione le convenzioni sociali e politiche.
  • Video e storytelling. Ormai, le pubblicità sono vere e proprie opere d’arte, delle micro produzioni cinematografiche. Sono delle storie che catturano la parte emotiva di chi le guarda per far nascere il desiderio di ciò che si sta pubblicizzando. Perché anche la psicologia rientra in maniera prepotente nella sinergia tra arte e comunicazione.

L’Arte come fonte di ispirazione per la Comunicazione visiva dei media di massa

L’evoluzione dei media di massa ha tratto ispirazione dall’arte nel definire il linguaggio visivo utilizzato per comunicare con il pubblico. La pubblicità, il cinema, la televisione e il design grafico si sono avvalsi dei principi artistici per catturare l’attenzione, trasmettere messaggi chiari ed evocare emozioni. Dall’uso accattivante del colore e della composizione, agli effetti visivi innovativi, l’arte ha influenzato la comunicazione visiva dei media di massa.

Che si tratti di un sito web o di un social network, il punto focale è sull’icona, sui colori, sull’immagine. Nella nostra società, in cui l’immagine la fa da padrona, tutti diventiamo brand, con simboli, colori e immagini propri e unici.

Il nostro stile di abbigliamento, ciò che postiamo, quello che ci rappresenta… ogni cosa è comunicazione che si avvale non soltanto dell’immagine, ma anche della creatività. Perciò, di arte.

La provocazione per veicolare anche messaggi scomodi

Nell’arte contemporanea, gli artisti spingono i confini della comunicazione esplorando l’ambiguità e sfidando le convenzioni tradizionali.

Attraverso l’uso di simboli, allegorie e tecniche sperimentali, l’arte contemporanea offre uno spazio per la riflessione critica sulla società e sui suoi valori. Questa sfida alla chiarezza visiva porta a un coinvolgimento più profondo dello spettatore e spinge alla riflessione sulla complessità della comunicazione stessa.

L’informalità sovrasta il realismo, non solo perché ci sono troppi pittori e non tutti hanno studi e competenze per cimentarsi nel realismo, ma soprattutto perché c’è tanta ricerca.

Molti artisti si mettono in gioco e non creano opere d’arte per dare vita alla bellezza, ma per veicolare messaggi. Come dadaisti moderni, sviscerano il nostro tempo e lo rappresentano, spesso, evocando situazioni e circostanze scomode attingendo ai sentimenti e alle sensazioni sviluppate dal vivere e dalle tante controindicazioni del presente.

Il Futuro dell’Arte e della Comunicazione nell’era digitale

Nell’era digitale in cui viviamo, l’arte e la comunicazione visiva si stanno evolvendo in modi sempre più innovativi. L’animazione, la realtà virtuale e la realtà aumentata aprono nuove possibilità espressive e comunicative. Le intelligenze artificiali, poi, sono strumenti ambigui, poiché possono essere sia un aiuto per l’artista, sia produttrici di opere da vendere a poco prezzo.

Senza dimenticare il ricorso massiccio a smile, frecce, spunte di vari colori e altri elementi grafici che usiamo ogni giorno per rimarcare concetti e significati nei nostri post sui social network.

Tuttavia, al di là degli aspetti oscuri che nascondono, le tecnologie offrono un’interazione più diretta con il pubblico e consentono esperienze visive immersive.

Come abbiamo visto, l’arte ha un potere straordinario nel modellare la comunicazione visiva e influenzare il modo in cui percepiamo il mondo che ci circonda, tanto che è sempre stata a stretto contatto con tutte le forme di comunicazione, dalla preistoria, ai giorni nostri.

D’altronde, quando si parla di “arte del saper comunicare” non si tratta solo di mettere insieme concetti diversi, ma di riconoscere come la creatività sia un valore aggiunto per chiunque tratti di comunicazione.

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Leggi anche quest’articolo del critico d’arte Pasquale Di Matteo: https://pasqualedimatteo.com/2023/02/17/paul-gauguin-tra-viaggi-colori-e-simboli/

Pubblicato da Dott. Pasquale Di Matteo, Analista di Geopolitica | Critico d'arte internazionale | Vicedirettore di Tamago-Zine

Professionista multidisciplinare con background in critica d’arte, e comunicazione interculturale, geopolitica e relazioni internazionali, organizzazione e gestione di team multiculturali. Giornalista freelance, scrittore, esperto di Politiche Internazionali ed Economia, Comunicazione e Critica d’arte. Laureato in Scienze della Comunicazione, con un Master in Politiche internazionali ed Economia, rappresenta in Italia la società culturale giapponese Reijinsha.Co.

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