LA CRISI EDUCATIVA E LA NECESSITÀ DI UNA COMUNICAZIONE GENITORIALE SANA: EDUCAZIONE PER UN FUTURO DIVERSO

Nell’epoca odierna, dove la crisi educativa sembra sempre più cronica, le relazioni sociali e la comunicazione giocano un ruolo cruciale nella formazione dei giovani.

La comunicazione genitoriale sbagliata, che spesso si basa su eccessiva protezione e mancanza di responsabilità, sta alla base del mancato sviluppo culturale e della pochezza di alcuni giovani che, purtroppo, sfocia spesso in comportamenti estremi come la violenza sessuale, dove le vittime diventano prede di una società che sembra aver smarrito i veri valori educativi.

La comunicazione dei veri valori educativi

Un tempo, quando la scuola bocciava o un insegnante inviava una nota a casa, i genitori non solo si univano agli educatori, ma rispettavano la loro autorità.

Al contrario, oggi sembra che la comunicazione tra genitori e insegnanti sia spesso un insieme di difese ingiustificate e di una sfiducia verso l’istituzione scolastica.

La ricerca frenetica di risultati immediati e l’ansia di successo a qualsiasi costo hanno oscurato il valore di una formazione completa e approfondita.

I giovani sono difesi da qualsiasi “no”, da qualunque ostacolo o fallimento.

Di fatto, si insegna loro che possono fare ciò che vogliono e comportarsi come preferiscono, tanto non cambierà nulla. Bene e male porteranno al medesimo risultato e, qualora sorgessero problemi, ci penserebbero mamma e papà.

Il marketing dell’invulnerabilità

La comunicazione genitoriale distorta ha contribuito a far emergere giovani che si sentono invulnerabili, poiché hanno imparato che i loro genitori risolveranno qualsiasi intoppo che la vita possa presentare. Questo atteggiamento li rende impreparati ad affrontare le sfide del mondo reale, dove non ci sono garanzie e in cui l’autonomia, l’adattamento, ma anche la tenacia, sono competenze fondamentali.

L’educazione dovrebbe insegnare che gli insuccessi sono opportunità di crescita e che il successo richiede sforzo e impegno costante. E anche una serie di sacrifici commisurati agli obiettivi che ci si prefigge.

I giovani d’oggi, invece, preferiscono il “tutto e subito”.

Non vogliono perdere tempo, né fare sacrifici. Si identificano con i nuovi eroi e i nuovi personaggi di successo, individuati tra qualunque individuo sia capace di comprare qualche migliaio di follower per il profilo social e postare foto della sua vita più o meno banale.

Non a caso, questo senso di invulnerabilità, che spesso aumenta quando si vive nel branco, porta a commettere reati gravissimi, qual è lo stupro, senza che i colpevoli abbiano nemmeno le competenze cognitive e culturali per rendersi conto di essersi comportati come belve anziché come persone.

Il caso dello stupro di Palermo è solo uno dei tanti che possono essere presi a esempio per dimostrare i danni evidenti e incontrovertibili causati dalla comunicazione sbagliata che ha preso il sopravvento in tante famiglie italiane, durante gli ultimi anni.

La comunicazione genitoriale dovrebbe essere istruttiva

È essenziale che la comunicazione genitoriale si sposti da un atteggiamento di controllo e difesa a uno di sostegno e di guida.

I genitori dovrebbero essere guide empatiche e capaci di fornire modelli morali in cui identificarsi, piuttosto che risolvere tutti i problemi.

L’educazione deve incoraggiare l’indipendenza, l’assunzione di responsabilità e la capacità di prendere decisioni consapevoli, maturando la capacità di distinguere il bene dal male.

Verso una Comunicazione genitoriale competente

Ritornare ai veri valori educativi richiede un impegno da parte dei genitori, perché implica ascoltare attivamente i giovani, incoraggiare il dialogo aperto, ma anche stabilire confini chiari e responsabilità.

Insomma, bisogna porre dei paletti e abituare i giovani che esiste anche il “no”, perché nella vita non c’è nulla che sia dovuto di diritto, se non i diritti fondamentali dell’uomo.

I genitori devono essere modelli di comportamenti etici e civili, devono dimostrare che la forza interiore, la bellezza, la moralità, la dignità e lo spessore di una persona sono più importanti del successo materiale, perché valgono molto di più di qualunque cifra.

Ripensare il Concetto di Successo

Una comunicazione genitoriale sana deve contribuire a ridefinire il concetto di successo. Piuttosto che valutare il successo attraverso i voti scolastici, la posizione sociale, la grandezza della casa, il costo dell’auto e il gonfiore del portafogli, si deve insegnare a riconoscere il valore dell’apprendimento continuo, dell’empatia e della partecipazione attiva nella società.

Soprattutto, è necessario comunicare l’idea di società inclusiva, in cui le persone si giudicano per il loro sapere, la loro anima e il loro spessore umano, non certo per le loro ricchezze materiali.

Solo così possiamo sperare di preparare i giovani a diventare cittadini consapevoli e responsabili.

Conclusioni sulla comunicazione genitoriale

La comunicazione genitoriale sbagliata ha effetti profondi sulla formazione dei giovani, portandoli a diventare adulti non preparati ad affrontare il mondo reale. Degli eterni immaturi, tra cui anche molti maleducati.

Per invertire questa tendenza, è fondamentale ritornare a una comunicazione sana, competente e appropriata. I veri valori educativi devono essere basati sull’autonomia, sulla responsabilità e sull’impegno morale.

È altresì fondamentale lasciare agli insegnanti i compiti di giudicare la preparazione scolastica dei ragazzi e se a qualcuno capita di arrivare con ben sei materie insufficienti alla fine dell’anno, accettare la bocciatura.

Perché una bocciatura dimostra che sbagliando si fallisce. La promozione forzata, invece, è diseducativa e fa male. Al futuro del ragazzo, nello specifico, e alla società del futuro.

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Pubblicato da Dott. Pasquale Di Matteo, Analista di Geopolitica | Critico d'arte internazionale | Vicedirettore di Tamago-Zine

Professionista multidisciplinare con background in critica d’arte, e comunicazione interculturale, geopolitica e relazioni internazionali, organizzazione e gestione di team multiculturali. Giornalista freelance, scrittore, esperto di Politiche Internazionali ed Economia, Comunicazione e Critica d’arte. Laureato in Scienze della Comunicazione, con un Master in Politiche internazionali ed Economia, rappresenta in Italia la società culturale giapponese Reijinsha.Co.

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