Il ruolo dell’arte nella società contemporanea, tra storia, stereotipi, propaganda e possibilità di trasformazione sociale.
Siamo abituati a sentire che l’arte è bellezza, ma l’arte va oltre la fruizione estetica.
Nel corso della storia, infatti, gli artisti hanno utilizzato la loro creatività per sfidare lo status quo, per ispirare empatia, dando voce a chi viveva ai margini.
Oggi, musei, gallerie e spettacoli fungono da luoghi di apprendimento e sensibilizzazione perché l’arte unisce le persone, creando un senso di comunità e di identità collettiva.
Introduzione

L’arte permea la nostra esistenza fin da quando i primitivi disegnavano sui muri delle caverne, perché offre un riflesso dell’anima umana, perciò è un mezzo per esprimere emozioni, pensieri e visioni.
Ma l’arte non è solo estetica, non è solo bellezza: essa agisce come un catalizzatore per il cambiamento sociale, educando, ispirando e unendo le persone. In questo articolo, esploreremo gli effetti benefici dell’arte sulla società, dai tempi antichi fino ai giorni nostri.
L’Arte come strumento di protesta e sensibilizzazione sociale
L’arte ha sempre avuto il potere di smuovere le coscienze e di agire come catalizzatore per il cambiamento sociale.
Gli artisti, attraverso la loro creatività, comunicano messaggi profondi e suscitano emozioni che spingono alla riflessione e all’azione, lanciando mode, propagandando pensieri, visioni e ideologie.
Nel corso della storia, abbiamo visto innumerevoli esempi di come l’arte sia stata utilizzata per sfidare lo status quo e portare all’attenzione del pubblico temi di rilevanza sociale.
Il leggendario musicista reggae, Bob Marley, ha utilizzato la sua musica per promuovere la pace, l’uguaglianza e i diritti umani; Yoko Ono è diventata nota per il suo attivismo sociale; L’artista americano Keith Haring ha guadagnato riconoscimento per la sua audace street art, negli anni ’80, che affrontava questioni legate al mondo della tossicodipendenza, dell’AIDS e dell’omofobia.
Dalle caricature politiche del XVIII secolo alle performance di artisti contemporanei come Banksy o Ai Weiwei, l’arte si è inserita nel discorso pubblico, anticipando i tempi e ponendo le basi per movimenti di attivismo sociale.
Ma pensiamo anche a movimenti come Dadaismo e Novembergruppe, che sfidarono concezioni artistiche, politiche e sociali degli inizi del secolo scorso.
L’arte come voce per chi non ha voce
L’arte dà voce a chi è marginalizzato o escluso dal dibattito pubblico.
Attraverso le opere, gli artisti denunciano ingiustizie, discriminazioni e violazioni dei diritti umani, raccontano storie trascurate e ispirano solidarietà ed empatia. L’arte diventa così un mezzo per dare voce a chi non ha voce, spingendo la società a confrontarsi con realtà scomode e a volte ignorate.
In Italia, ci sono molti artisti che hanno una visione filosofica molto forte, che trasmettono nelle loro opere.
Pensiamo ad Anna Bellinazzi, che crea mondi paralleli in cui rifiuta tutte le negatività del nostro, o a Barbara Marchi, legata a temi profondi come la violenza sulle donne e l’identità dell’essere donna, concetti espressi, seppur con linguaggi e tecniche espressive differenti, anche da Francesca Bice Ghidini, di Farg².






Pensiamo anche ad Alessandro Rinaldoni, l’altra faccia di Farg², la cui espressione artistica è una profonda analisi dell’inconscio, che porta alla luce lo svilimento sociale del nostro tempo.
E ancora, Laura Mancarella, il cui percorso astratto è un inno alla simbiosi tra uomo e ambiente.
Cosa dire di Mario Alberto Agugiaro, che destruttura il mondo per riproporne l’essenza, o di Massimiliano Sciuccati, che è interessato a scavare nel profondo dell’anima delle persone, o, ancora di Patrizia Testoni, che ci ricorda la forza delle radici nella dimensione del cosmo?
E il Maestro Marco Tulipani, che costringe a pensare alle dinamiche del mondo con ogni suo dipinto?



Sono tantissimi gli artisti contemporanei che bisognerebbe citare.
L’arte come educazione e sensibilizzazione
L’arte non solo informa, ma educa.
Attraverso opere visive, letterarie o performative, l’arte ci insegna storia, cultura e valori, creando e lanciando mode.
Musei, gallerie e spettacoli sono luoghi di apprendimento, dove possiamo immergerci in mondi diversi e ampliare la nostra comprensione del mondo, perché l’arte sensibilizza anche sulla bellezza e sulle fragilità che albergano sul nostro pianeta, dall’ambientalismo, alle tante dinamiche che spingono all’emarginazione: identità di genere; cultura; colore della pelle; menomazioni; deficit intellettivi; malattie; devianze; status.
Motivo per cui, spesso, gli spettacoli assumono più i contorni di una campagna elettorale che di veicolazione di arte, come, per esempio, l’ultima edizione dell’Eurovision Song Contest, in cui si sono visti balletti dalle coreografie articolate, costumi futuristi, gonne indossate da uomini, persino qualche artista nudo, in una mescolanza di generi che somiglia più a Sodoma e Gomorra che al tentativo di generare dibattito.
Infatti, l’unica assente in questa manifestazione è stata proprio la musica, cosa che per uno spettacolo che dovrebbe essere musicale dice già tutto.
L’arte come strumento di coesione
Tuttavia, l’arte può unire le persone.
Pensate a un concerto dei Coldplay o degli U2.
Ma, senza chiamare in causa artisti in grado di attirare milioni di persone, eventi artistici, festival e performance creano spazi di incontro e di dialogo, anche se spesso coinvolge gruppi ristretti.

Perché l’arte trascende le barriere linguistiche e culturali, creando un senso di comunità e di identità collettiva.
Per godere di una musica, di un colore, di un dipinto, di una danza, non servono l’inglese, il francese o il cinese, ma solo avere un’anima.
Non a caso, l’uso del colore prevede molte tecniche, ma i colori sono tali in tutto il mondo, così come il linguaggio musicale è l’unica lingua universale.
Per tale motivo, l’arte è un potente strumento inclusivo, in grado di dare voce a coloro che sono spesso esclusi dal dibattito pubblico.
Conclusioni: Ruolo dell’arte contemporanea nella società di oggi
L’arte è un elemento fondamentale nella società contemporanea e non soltanto perché un mondo senza musica né colori sarebbe tristissimo, ma perché il suo ruolo va oltre il valore estetico.
L’arte può essere un volano anche per l’economia, soprattutto in un Paese come il nostro, in cui si respira cultura e storia anche nel più piccolo dei borghi.
Ma il vero potere dell’arte è quello di essere capace di farci comprendere meglio il mondo e gli altri.
Perciò, quando incontriamo un artista, che si tratti di uno scrittore, di un cantante, di un pittore, attore, musicista o ballerino, non pensiamo a qualcuno che perde tempo o che ha una semplice passione, ma a chi si adopera per migliorare il mondo, per farcelo comprendere al meglio e per costruire una società migliore.
Perché, è vero, gli artisti sono tutti persone non comuni. Sono originali e spesso bizzarri.
Ma è proprio chi non segue la massa che può fare grandi cose che le persone comuni non faranno mai.






