LEZIONI DALLA PANDEMIA. COSA CI INSEGNANO IL RAPPORTO STATUNITENSE E LE RIVELAZIONI SUI VACCINI

Due notizie recenti sono passate quasi inosservate nei media mainstream, eppure meritano grande attenzione.

Riguardano l’analisi più approfondita mai condotta sulla pandemia di Covid-19 e una preoccupante scoperta legata alla sicurezza dei vaccini.

Notizie che dovevano conquistare le prime pagine di tutti i quotidiani, invece non hanno trovato spazio, a dimostrazione del fatto che, evidentemente, qualcuno non vuole che prevalga la verità, ma solo che continui la propaganda della narrazione Covid.

IL RAPPORTO DEL CONGRESSO USA: UN DURO ATTO D’ACCUSA

Il 4 dicembre è stato pubblicato il rapporto intitolato “After Action Review of the COVID-19 Pandemic: The Lessons Learned and a Path Forward”, frutto di oltre due anni di lavoro di una sub-commissione del Congresso degli Stati Uniti.

Questa relazione rappresenta l’indagine più dettagliata e ufficiale mai realizzata sulla gestione della pandemia, le cui conclusioni lasciano sgomenti e dimostrano i peggiori dubbi sollevati da quelli che la narrazione Covid definiva “complottisti” e “novax”.

Il rapporto traccia un quadro devastante ed evidenzia una serie di fallimenti tragici dovuti a incompetenza e a tanta corruzione.

Sono emersi conflitti di interesse e influenze indebite che hanno pesantemente condizionato le decisioni politiche e sanitarie, con misure adottate senza studi scientifici a supporto.

Tali condotte dimostrano che non c’è stata trasparenza delle istituzioni.

La narrativa pubblica è stata sistematicamente indottrinata e plasmata per sostenere decisioni politiche piuttosto che scientifiche, cosa confessata anche dal patron di Meta, Marc Zuckerberg, che ha denunciato le pressioni subite dall’Amministrazione Biden affinché Facebook soffocasse tutte le opinioni contrarie alla narrazione Covid.

Inoltre, l’Organizzazione Mondiale della Sanità è stata fortemente criticata dalla commissione per la sua gestione poco incisiva e per la scarsa indipendenza dalle scelte politiche di certi governi, a cominciare da quello americano.

ORIGINE DEL VIRUS: FUGA DA UN LABORATORIO

Un elemento chiave del rapporto è la conferma che la pandemia sia stata originata, con tutta probabilità, da una fuga del virus dal laboratorio biotecnologico di Wuhan, una conclusione che contraddice l’ipotesi della zoonosi, diffusa inizialmente e sostenuta da un controverso articolo su Nature, successivamente ritrattato.

Ricorderete tutti scienziati noti che non perdevano occasione per parlare di pangolini e pipistrelli, mentre sbeffeggiavano chiunque sollevasse dubbi sul laboratorio di Wuhan.

Invece, oggi scopriamo che chi veniva sbeffeggiato aveva ragione, mentre le favole sul pangolino erano baggianate.

La possibilità che il virus sia stato “ingegnerizzato” solleva interrogativi etici e politici di vasta portata, poiché, in primo luogo dimostra che i famosi “complottisti” erano gli unici ad avere visto la verità, in second’analisi, risulta evidente che al mondo ci siano forze oscure che giocano sulle vite di miliardi di persone.

Infatti, la sperimentazione sui virus per scopi militari è una pratica che definire pericolosa è un eufemismo.

Fonti a supporto:

Rapporto del Congresso USA

The Times

LA SCOPERTA DELLA FDA: DNA NEI VACCINI mRNA

Il 29 dicembre un lavoro condotto presso un laboratorio della Food and Drug Administration (FDA) ha rivelato che i vaccini mRNA Pfizer-BioNTech anti Covid-19 contengono frammenti di DNA a livelli ben oltre i limiti di sicurezza.

Tale scoperta ha alimentato un acceso dibattito sulla sicurezza dei vaccini, su temi che durante la pandemia non si potevano nemmeno ipotizzare se non si voleva essere zittiti e definiti “novax”.

La presenza di frammenti di DNA nei vaccini è stata definita dagli scienziati estremamente pericolosa, in quanto tali frammenti possono integrarsi nel genoma umano, aumentando il rischio di trasformazione neoplastica, proprio come sostenuto da diversi medici radiati e/o ridicolizzati dalla propaganda del pensiero unico.

“La pistola fumante”, così è stata definita la scoperta dal professore australiano Nikolai Petrovsky, segnala un grave problema di sicurezza che non può essere ignorato, a meno che non si abbiano interessi di varia natura a soffocare la verità.

Un problema di cui si doveva discutere già tre anni fa e per cui tanti, tra politici, conduttori di talk show e giornalisti, dovrebbero essere chiamati a rendere conto.

Fonti a supporto:

FDA – Comunicati ufficiali

LA NECESSITÀ DI UNA COMMISSIONE COVID CORAGGIOSA IN ITALIA

In Italia, la sfiducia verso la classe politica e le istituzioni sanitarie è ormai evidente.

La Commissione Covid, istituita tra mille difficoltà e con il tentativo di una certa parte politica di non istituirla, ha l’opportunità di agire con lo stesso coraggio dimostrato dal Congresso USA.

Tuttavia, lascia perplessi la presenza di alcuni politici che dovrebbero sedere sul banco degli imputati. Un po’ come se in un caso di omicidio, l’accusato fosse un membro della Corte.

Inoltre, l’Italia è famosa per le situazioni risolte a “tarallucci e vino”, in cui ai colpevoli si dà un buffetto sulla guancia, facendo credere al popolo di aver inflitto pene severissime.

Anche per questo motivo, dalla pandemia a oggi, molti cittadini hanno perso fiducia nella medicina, a cominciare dal proprio medico di base. Soprattutto in quelli ossessionati dal vaccino e in quelli che evitavano le visite e promuovevano la vigile attesa.

Molti sono delusi dalle decisioni politiche, altri ancora sono alle prese con danni provocati dai vaccini e vengono sbeffeggiati da chi, evidentemente, non può ascoltarli per non dover ammettere di aver avuto torto.

Se vogliamo evitare che il rapporto tra medici e cittadini diventi insanabile, è necessario promuovere un confronto basato su prove, trasparenza e assenza di conflitti di interesse.

Soprattutto, bisogna imporre per legge contraddittori in ogni fonte di diffusione di notizie durante le emergenze, per non ripetere l’affermarsi di pensieri unici e discriminazioni, come nelle peggiori dittature.

Non è possibile che a divulgare notizie sensibili siano professionisti – talvolta solo di nome – che pagano i propri spazi in televisione, da dove possono diffondere le proprie idee senza alcun contraddittorio.

Se poi i giornalisti tornassero a fare domande e a non chiedere il permesso ai Draghi di turno, ne guadagnerebbe l’informazione. E anche la democrazia.

Inoltre, gli Ordini dei Medici devono tornare a essere coerenti con il giuramento di Ippocrate, rispettando il diritto dei cittadini di ricevere cure secondo scienza e coscienza, senza giudicare le scelte altrui, il credo politico o religioso.

CONCLUSIONI: VERITÀ E TRASPARENZA PER RIPARTIRE

Il rapporto americano sulla gestione pandemica sottolinea l’importanza di una gestione trasparente e scientifica delle crisi sanitarie.

D’altronde, la pandemia ha rivelato fragilità strutturali nelle istituzioni occidentali, che devono essere affrontate con determinazione.

Bisogna trovare il mondo di non consentire più che chiunque abbia interessi nella vendita di medicine e di strumenti medici possa determinare la politica e condizionare la vita di milioni di persone.

Solo così potrà essere ripristinata la fiducia nella scienza e nelle istituzioni democratiche.

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Pubblicato da Dott. Pasquale Di Matteo, Analista di Geopolitica | Critico d'arte internazionale | Vicedirettore di Tamago-Zine

Professionista multidisciplinare con background in critica d’arte, e comunicazione interculturale, geopolitica e relazioni internazionali, organizzazione e gestione di team multiculturali. Giornalista freelance, scrittore, esperto di Politiche Internazionali ed Economia, Comunicazione e Critica d’arte. Laureato in Scienze della Comunicazione, con un Master in Politiche internazionali ed Economia, rappresenta in Italia la società culturale giapponese Reijinsha.Co.

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