Taylor Swift e Swiftonomics: L’influenza dell’Arte sulla politica monetaria

di Pasquale Di Matteo

L’arte ha il potere di muovere l’economia, arrivando persino a coniare nuove dottrine: “Swiftlation”.

Attraverso questo articolo, vi porterò in un viaggio che svela come l’arte, spesso vista come una mera espressione dell’anima, in realtà abbia il potenziale per trasformarsi in un motore economico.

TAYLOR SWIFT DETTA LE REGOLE DELL’ECONOMIA MONETARIA

L’IMPATTO ECONOMICO DI TAYLOR SWIFT

Taylor Swift non è solo una cantante di fama mondiale, ma una vera e propria forza economica.

I suoi concerti in Gran Bretagna hanno attirato oltre un milione di fan, generando un giro d’affari stimato in 1,2 miliardi di euro.

Questo straordinario afflusso di denaro ha dato vita a un nuovo termine: “Swiftonomics”, l’economia secondo Taylor Swift.

Il giro d’affari creato dal suo tour è tale per cui persino la Banca d’Inghilterra starebbe posticipando una decisione su un possibile taglio dei tassi d’interesse perché la star internazionale genera inflazione.

Strutture ricettive, ristoranti, trasporti, bar e altri servizi vedono un’impennata grazie al passaggio della cantante.

LA CULTURA POP COME LEVA ECONOMICA

La “Swiftlation” ha messo in luce come eventi culturali di grande richiamo possano influenzare persino l’economia di una nazione; hotel al completo, ristoranti pieni, servizi al limite della capacità.

Ogni concerto di Taylor Swift si trasforma in un piccolo boom economico per le città ospitanti.

Di fronte a tale impatto, la Banca d’Inghilterra si trova a considerare l’arte come un fattore nelle sue decisioni di politica monetaria e, cosa più unica che rara, il previsto taglio dei tassi di interesse potrebbe essere rimandato, in quanto l’inflazione generata dai concerti di Swift altererebbe i delicati equilibri economici, come dicevamo.

Tale eventualità è riportata anche da tantissime testate dell’informazione, tra cui questa:

https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/nordamerica/2024/06/15/il-tour-di-taylor-swift-potrebbe-far-slittare-taglio-tassi-in-gb_e69d4b3a-fabc-4e92-883b-609d7fd1242c.html

Un fatto che dimostra come il mondo dell’arte sia spesso sottovalutato e non se ne comprende il reale potenziale.

Perché l’arte può generare ricchezza e ciò non è opinione, ma un fatto, come dimostra Taylor Swift.

Non solo crea lavoro e opportunità, ma stimola anche l’innovazione e il turismo, proprio come nel caso della “Swiftonomics”, che è la prova vivente di come l’arte e la cultura siano beni preziosi, capaci di generare prosperità su larga scala.

L’ARTE COME INVESTIMENTO

L’arte, dunque, non è soltanto un hobby, né si tratta di lusso superfluo, ma può diventare un investimento nel futuro economico e culturale di una società.

Perché ciò avvenga, è necessario che le persone imparino a comprendere che artisti che hanno un potenziale di crescita possono generare ricchezza, attraverso opere che vedono accrescere il loro valore nel tempo.

Investire nell’acquisto di opere d’arte è una scelta vincente!

Inoltre, se i governi capissero che puntare sull’arte è un modo per alimentare l’economia, si darebbe una spinta vitale all’intero settore artistico: musica, danza, pittura, cinematografia, teatro…

Investire nell’arte, significa investire nelle scuole d’arte, nei licei musicali, nelle accademie, nei teatri, dando loro strumenti e fondi per formare al meglio nuovi artisti.

Significa anche offrire prezzi calmierati per visitare i musei, in modo da favorire la mobilitazione della popolazione durante i fine settimana e i periodi vacanzieri, aumentando l’economia alberghiera, della ristorazione e quella dei servizi.

Come dimostra la vicenda legata a Taylor Swift, l’arte ha un potere enorme, ma bisogna che chi ha responsabilità di governo abbia le competenze per comprendere tale potere, magari prima di trovarsi di fronte a un fenomeno quasi inspiegabile.

Perché un fenomeno inspiegabile capita quasi per caso e non si riesce a sfruttare, invece, se si comprende il potere dell’arte, si possono pianificare interventi a lungo termine, favorendo l’economia a vantaggio di tutta la popolazione.

LA POTENZA DEL BRAND NELL’ARTE E NELL’ECONOMIA

Ancora una volta, si dimostra come fare del proprio nome un brand sia l’unica strategia efficace per riuscire ad affermarsi nel campo artistico, così potente da dettare le regole dell’economia a interi stati, arrivando a costringere una banca centrale ad attendere settimane prima di un intervento importante.

La dimostrazione del fatto che se gli artisti vogliono raggiungere obiettivi importanti devono investire tempo e risorse nella creazione del proprio brand e solo dopo possono ambire ad affermarsi anche economicamente.

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Dott. Pasquale Di Matteo

Specialista della Comunicazione e del branding, leader nel team-building, critico d’arte internazionale e scrittore.

info@pasqualedimatteo.com

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