INTERVISTA A MR. NOGUCHI, PRESIDENTE DI REIJINSHA

Copertina dell'articolo Pasquale Di Matteo intervista Mr. Noguchi

A Osaka ho avuto l’onore di intervistare l’uomo che ha creato la società Reijinsha, il Presidente K. Noguchi.

di Pasquale Di Matteo

Ormai ambientato ai ritmi di Osaka, dove sono stato invitato all’evento “Reijinsha’s 30th Anniversary Exhibition NAKANOSHIMA – Festa dell’Arte 2024”, è con il sapore amaro della nostalgia che mi appresto a vivere l’ultimo giorno di esposizione.

Purtroppo, tutte le cose belle, prima o poi, giungono al termine.

Mi viene l’idea di conoscere il parere del fondatore, nonché presidente di Reijinsha, Mr. Noguchi, sull’evento e sul mondo dell’arte, perciò gli chiedo se ha voglia di concedermi un’intervista.

Mr. Noguchi accetta volentieri e conveniamo di incontrarci durante la pausa pranzo per realizzarla.

Coadiuvato dall’interprete Aiko Casu, innanzitutto ringrazio Mr. Noguchi per avermi voluto in qualità di critico d’arte per questa importante rassegna. Un onore, oltre che un piacere immenso, per me.

La prima domanda che pongo al presidente di Reijinsha è come e perché ha avuto il desiderio di realizzare un evento di tale portata e importanza.

Noguchi ascolta con attenzione la traduzione della signorina Casu, poi mi spiega: «Cadeva il trentesimo anniversario della società Reijinsha e, per l’occasione, volevo offrire rispetto agli artisti e ringraziarli per il supporto che ci hanno dato in tutti questi anni. Ho pensato che fosse importante che gli artisti potessero esporre due opere e non soltanto una, perché è difficilissimo comprendere il percorso di un artista da una sola opera d’arte. E sono contento di essere riuscito a trovare spazio in questa location, perché non è facile averla.»

Mr K. Noguchi con Pasquale Di Matteo a Osaka

«Come sta andando la mostra, secondo lei?» gli chiedo a bruciapelo, con il sorriso sulle labbra perché sono anche io parte in causa dell’evento.

Dopo la traduzione, Mr. Noguchi mi mostra un’espressione soddisfatta che mi riempie il cuore. Solleva il pollice e annuisce. «È andata meglio di quanto mi aspettassi.»

Immagini dell'evento a Osaka
Immagini tratte dall’evento di Osaka, Festa dell’Arte

Allora, gli chiedo se ha avuto modo di captare gli umori degli artisti che hanno esposto, per capire se sono soddisfatti e lui mi risponde che sembrano tutti entusiasti per l’evento. I complimenti più grandi li ha ricevuti per la location fantastica, che esalta e rende persino più suggestive molte delle opere esposte.

«Quali sono i progetti futuri di Reijinsha?»

Noguchi si fa pensieroso.

«Negli ultimi tempi, in Giappone ci sono molti problemi nel mondo dell’arte: si fatica a vendere, perciò gli artisti non sanno più dove riporre i propri lavori. Perciò, sto portando avanti un progetto per riqualificare vecchi edifici scolastici dismessi nelle zone rurali, abbandonate dai tanti giapponesi che preferiscono trasferirsi in città. Si potrebbero trasformare quegli edifici in musei permanenti, con due risultati importanti: gli artisti avrebbero spazio per le loro opere e le persone comuni potrebbero visitare queste mostre. Quindi, vedo la possibilità per Reijinsha di estendersi anche nelle zone di campagna, diventando più capillare a livello nazionale.»

«Quali altri problemi ci sono nel mondo dell’arte in Giappone?»

«Sono tanti e non è facile risolverli. Innanzitutto, in Giappone, i prezzi per gli artisti sono piuttosto elevati, perché ci sono tantissime società d’arte, con tanta gerarchia che rende la loro struttura farraginosa e costosa.»

«Anche in Giappone, ci sono troppi pittori?» chiedo. «In Italia, soprattutto dopo la crisi del 2009, migliaia di persone hanno cominciato a imbrattare tele, ingolfando il mondo dell’arte. Ciò alimenta eventi con migliaia di artisti e di opere, che, di fatto, scoraggiano possibili acquirenti, bombardati da troppa offerta. Inoltre, la moltitudine di pittori in esposizione rende più difficili ad artisti meritevoli di arrivare al pubblico.

«Sì» risponde Mr. Noguchi. «Anche in Giappone abbiamo lo stesso problema. Tantissimi artisti e pochi collezionisti. Anche se, in generale, il livello qualitativo degli artisti giapponesi è molto elevato. Tuttavia, faticando a vendere, i pittori non sanno più dove mettere le opere. Per questo motivo ho pensato all’idea di trasformare i vecchi edifici scolastici in musei. In questo caso, potremmo avere anche degli incentivi statali.»

Il tempo passa e stanno per chiamarmi per un’altra sessione di presentazione degli artisti in esposizione, perciò gli pongo un’ultima domanda: «Qual è il suo pittore preferito nella storia dell’arte?»

Noguchi annuisce. «Gauguin» dice. «Mi piace come ha saputo raccontare le persone di diverse culture incontrate nei suoi viaggi. Poi non mi dispiace Modigliani. Certo, ci sono stati tanti bravi nella storia, come Leonardo e Michelangelo, ma Gauguin è il mio preferito.»

A questo punto, lo ringrazio, sia per avermi concesso l’intervista, sia per aver citato pittori italiani. Gli dico che anch’io adoro Gauguin, anche se non è il mio preferito, e aggiungo che, tra i pittori della storia dell’arte giapponese, sono sempre rimasto colpito dalle onde di Hokusai.

«Lo so» dice e sorride.

Infatti, gliel’ho confessato la sera prima a cena.

E a distanza di qualche giorno, poco prima della mia partenza per tornare in Italia, Mr. Noguchi e lo staff di Reijinsha mi hanno donato diversi souvenir, tra cui una maglietta con una delle opere più iconiche del famoso pittore giapponese.

Ciò che rimane di questa esperienza a Osaka non è solo la magia del Giappone, ma anche il fatto che la mia idea su Reijinsha è diventata certezza.

Prima di recarmi in Giappone, ammiravo questa società per il suo lavoro meticoloso e costante per elevare il nome e l’importanza dei pittori giapponesi, ma il loro operato lo avevo visto solo da remoto o in sporadiche occasioni a Milano.

Invece, a Osaka, ho potuto constatare che le mie impressioni erano vere. Reijinsha è davvero animata dalla voglia di divulgare cultura giapponese nel mondo, elevando il nome degli artisti contemporanei. E lavora al massimo per riuscirci.

Per questo la società è stata premiata in varie nazioni, compreso il Principato di Monaco, dove Mr. Noguchi è stato premiato direttamente dal Principe Alberto II di Monaco.

Festa dell’arte a Osaka – 2024

Pubblicato da Dott. Pasquale Di Matteo, Analista di Geopolitica | Critico d'arte internazionale | Vicedirettore di Tamago-Zine

Professionista multidisciplinare con background in critica d’arte, e comunicazione interculturale, geopolitica e relazioni internazionali, organizzazione e gestione di team multiculturali. Giornalista freelance, scrittore, esperto di Politiche Internazionali ed Economia, Comunicazione e Critica d’arte. Laureato in Scienze della Comunicazione, con un Master in Politiche internazionali ed Economia, rappresenta in Italia la società culturale giapponese Reijinsha.Co.

Una opinione su "INTERVISTA A MR. NOGUCHI, PRESIDENTE DI REIJINSHA"

  1. 素晴らしいおめでとう È meraviglioso quando si scoprono similitudini e affinità con i giapponesi, ma è altrettanto meraviglioso scoprire le profonde differenze.

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