MARALBA FOCONE: L’ARTISTA CHE TRASFORMA IL TEMPO IN ARTE

Maralba Focone ha presentato il suo catalogo VISIONI ANCESTRALI a Milano; è stata presentata dallo storico dell’arte, Prof. Giorgio Gregorio Grasso, e dal critico d’arte internazionale, Dott. Pasquale Di Matteo.

Il 5 giugno, ho avuto l’onore di presentare Maralba Focone nello studio dell’Avv. Prof.ssa Raffaella Muroni, in Foro Buonaparte 55 a Milano.

Tra i partecipanti, alcuni personaggi noti della Milano bene, comprese due rappresentanti del Rotary Club Milano Precotto San Michele.

L’occasione era la presentazione del nuovo catalogo dell’artista che ho avuto l’onore di creare.

Non il solito catalogo con foto di opere e didascalia con titolo e tecnica, ma un viaggio esplorativo nei linguaggi espressivi di Maralba Focone, un’artista che con la sua pittura trasforma il tempo in arte.

MARALBA FOCONE: LA CRITICA

Il suo linguaggio visivo cattura l’essenza dell’esistenza umana. I colori ovattati, le declinazioni di rosso e di blu, e quelle mani dalle dita lunghe e nodose, sono la firma inconfondibile di Focone, un simbolo di resistenza e di speranza.

La presentazione è stata un dialogo aperto sull’arte, dove ho potuto esprimere il mio punto di vista sugli aspetti distintivi dell’opera di Maralba Focone.

Ho parlato delle sue tele, che sono più di semplici immagini: sono finestre sulle anime, racconti di solitudine e di lotta per vivere. Perché le figure di Focone, angosciate dalla vita, ci costringono a riflettere sulle nostre tribolazioni esistenziali e sul fatto che la società non è fatta solo di successi.

All’evento, ha partecipato anche lo storico dell’arte Giorgio Gregorio Grasso, che ha arricchito la discussione enfatizzando l’importanza della bellezza nell’arte e di quanto sarebbe necessario abituare di nuovo le persone al bello, a opere d’arte capaci di emozionare.

Anche Maralba Focone emoziona, sebbene sotto un profilo più pessimista, intimista, riflessivo, che spesso spaventa l’osservatore perché lo costringe a fare i conti con i tanti demoni che si preferisce nascondere sotto il tappeto per non affrontarli.

MARALBA FOCONE: L’ANALISI DEL NOSTRO TEMPO

Personalmente, ritengo che il Prof. Grasso abbia ragione in parte.

La bellezza è una componente che è stata essenziale in passato ed è importante ancora oggi, ma, in una società in cui sono cambiati paradigmi e schemi dei linguaggi, restare ancorati al passato significa smettere di comunicare, di conseguenza restare inascoltati.

Credo, invece, sia essenziale andare oltre quanto era normale prima dell’avvento di Internet.

L’arte deve evolvere, adattarsi ai cambiamenti culturali e sociali che definiscono il nostro tempo e comprendere che se in un’opera non c’è messaggio essa non ha comunicazione.

E chi non comunica in questo tempo, semplicemente non esiste!

L’arte di Maralba Focone è un esempio di come un artista possa rimanere fedele alla propria visione pur essendo rilevante nel contesto contemporaneo.

Infatti, la sua capacità di raccontare storie di persone tribolate attraverso la pittura è un dono raro, che merita di essere approfondito, perché parla del nostro tempo e lascia un’enciclopedia visuale del presente a chi avrà la fortuna di studiare le opere dell’artista in futuro.

Tuttavia, per emergere in un mondo in costante mutamento, dove sempre di più è il web a stabilire chi merita e chi no, un artista deve anche essere un abile comunicatore, capace di trasformare il proprio nome in un brand o scegliere di restare uno dei tanti percorrendo strade già battute, inflazionate e che non portano più da nessuna parte.

La bellezza, senza dubbio, rimane un pilastro dell’arte, ma non può essere l’unico criterio di valutazione.

Non a caso, oggi, anche chi non si intende di arte spesso conosce i tagli di Fontana o le famose Merde d’Artista di Manzoni, opere su cui si possono scrivere enciclopedie per la potenza filosofica che racchiudono e che hanno ancora la prepotenza del linguaggio moderno, quello di intercettare l’evoluzione della comunicazione.

Ma quante di quelle stesse persone conoscono artisti straordinari del calibro di Franco Vasconi o di Francesco Arata?

Gli artisti devono essere pronti a navigare le acque turbolente del cambiamento, a sperimentare con nuovi linguaggi e a raggiungere il pubblico in modi inediti, ma soprattutto, devono avere un messaggio da veicolare!

Questo è il vero segno di intelligenza e di creatività.

Soprattutto quando l’arte suscita sgomento e domande. Ecco, proprio quella è l’arte vera e più dirompente.

L’arte vera è metacomunicativa, cioè parla di sé stessa e costringe anche chi non l’ama particolarmente a parlarne.

Maralba Focone ha una carriera alle spalle lunga e importante ed è un’artista che avrebbe meritato di nascere qualche decennio prima, oppure qualche decennio più tardi, perché, proprio in virtù del fatto che oggi conta soprattutto il web, e sottolineo SOPRATTUTTO IL WEB per chi ha difficoltà a capire non ha un curriculum indicizzato.

Un elemento dato dalle circostanze e dal tempo che non rende giustizia a un’artista che meriterebbe di esporre nei migliori musei del mondo e di essere battuta a cifre da capogiro per l’originalità del linguaggio cromatico, per la raffinatezza della sua grammatica del colore e per l’aspetto più importante di tutti: essere un’attenta filosofa del nostro tempo.

Ma Maralba Focone ha anche un’altra qualità indiscussa: dipinge per afflato, perché qualcosa dentro la spinge a liberarsi dei tormenti, dei pensieri, dei vagiti di un’anima capace di catturare quanto osserva del mondo per raccontarlo con la poesia dei suoi colori.

Concordo, invece, pienamente su quanto detto dal Prof. Grasso sulla notorietà che meriterebbe Maralba, perché le sue opere sono di qualità tecnica notevole ed esprimono concetti anche forti senza bisogno di ricorrere agli eccessi.

Ebbene, scrivere il catalogo per un’artista di tale calibro è stato un viaggio affascinante.

Ogni opera di Focone è un capitolo di un racconto più grande, una storia che parla di noi, del nostro tempo, delle nostre speranze e delle nostre paure.

È la dimostrazione che si possono dire cose anche scomode e non alla moda, cose che costringono a pensare, senza ricorrere a effetti speciali, ma con la raffinatezza e la grazia di chi sa rendere la bellezza parte integrante della propria espressione artistica.

È un onore poter contribuire a diffondere la sua arte, un’arte che non solo dipinge la realtà, ma aspira a cambiarla, a dare voce a coloro che troppo spesso non vengono ascoltati, perché in questa società che cerca l’apparenza e il successo immediato chi soffre e non riesce è considerato un difetto sociale.

Come ho raccontato nello studio della Profssa Muroni, se avessi qualche soldo da investire, farei carte false pur di accaparrarmi un’opera di Maralba Focone oggi, perché domani sarà certamente quotata.

Non sto dicendo che verrà battuta all’asta come un Picasso, ma avrà sicuramente un certo valore.

Infine un doveroso grazie al Prof. Giorgio Grasso per il suo ricco e appassionato intervento su Maralba Focone e per la gradevole chiacchierata.

Locandina pubblicitaria del libro "Dubbi & Verità", di Pasquale Di Matteo e Danilo Preto

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