UN PONTE TRA PASSATO E PRESENTE IN CHIE ART GALLERY

Un posnte tra passato e presente, mostra fotografica in Chie Art Gallery Milano

Un ponte tra passato e presente in Chie Art Gallery, con la mostra fotografica Il Fascino della Classical Photograph®.

di Pasquale di Matteo

MOSTRA FOTOGRAFICA IN CHIE ART GALLERY

Come ogni volta, quando varco la soglia della Chie Art Gallery, mi sembra sempre di tornare a casa.

Non solo perché la gallerista, la Dott.ssa Chie Yoshioka, è una cara amica, ma perché nella sua galleria si respira il profumo della vera essenza della cultura.

Chie Art Gallery

La Chie Art Gallery è un luogo in cui si incontrano stili, visioni e idee differenti, un ecosistema in cui non esistono differenze linguistiche, né si pongono confini.

Un luogo in cui persino presente e passato si fondono in uno spazio senza tempo.

IL FASCINO DELLA CLASSICAL PHOTOGRAPH

È accaduto anche lunedì 16 ottobre, quando ho avuto l’onore, nonché il piacere, di presentare Il Fascino della Classical Photograph®, mostra di fotografie di artisti prevalentemente giapponesi.

Locandina della mostra IL FASCINO DELLA CLASSICAL PHOTOGRAPH, con Pasquale Di Matteo, critico d'arte

Una mostra fotografica in cui il vero protagonista è stato il tempo, poiché si tratta di una esposizione che mette in relazione tecniche legate alla storia della fotografia analogica, come la cianotipia e la tecnica Van Dyke, alle moderne opzioni offerte dallo sviluppo della tecnologia.

Il critico d'arte internazionale, Pasquale Di Matteo, in Chie Art Gallery Milano per la mostra fotografica.

Come ho ricordato durante il mio intervento davanti a un buon numero di appassionati di fotografia e di cultura giapponese, la mostra ha messo in luce l’arte della fotografia classica, un’arte che si sta perdendo nel tempo, ma che ha un valore storico e culturale inestimabile. 

Ed è stato affascinante notare come gli artisti in mostra siano riusciti a dimostrare in che modo, ancora oggi, tecniche analogiche, come cianotipia e Van Dyke, possono ancora creare immagini da mozzare il fiato.

Ma la bellezza di questa mostra sta nel fatto che non è stata allestita solo per celebrare il passato, ma per avvicinare i mondi della fotografia analogica a quello digitale, per entrare in una dimensione priva di tempo.

Perché una foto resta la magia di sempre, quella capace di catturare attimi di tempo che scorre inesorabile, per raccontarlo a chi vivrà in futuro.

Come Maco (Masahiro Yabuta), artista che con la sua macchina fotografica racconta l’evoluzione umana ed è particolarmente attento ai temi legati alle centrali nucleari.

Le sue foto sono istantanee che spesso rielabora attraverso diversi scatti, da angolazioni e prospettive diverse, per poi comporre una nuova immagine in cui ricostruisce ogni elemento.

Matatabi Hotaru, invece, ha proposto fotografie elaborate con la tenica Van Dyke marrone, in cui i soggetti non sono soltanto gusci esterni, ma vengono analizzati nella loro essenza, attraverso scatti che riescono a oltrepassare lo strato apicale di quanto è ambito del solo senso della vista.

Shigeru Shimizu propone opere che esaltano la potenza degli incontri, delle illuminazioni. Che sia un monaco o un fiore che si può incontrare lungo il cammino, ciò che conta è la limpidezza e la genuinità. Un invito ad andare oltre le apparenze e a restare limpidi.

Akiko Kitaguchi ha presentato una serie di fotografie legate al Kabuki per bambini, l’arte del teatro giapponese.

Akiko Kitaguchi

Una serie di foto che affondano le radici nella tradizione culturale del Giappone. Un invito a non dimenticare il passato, per imparare a cogliere insegnamenti dal trascorrere del tempo.

Seizo Mori, insegnante di fotografia, ha presentato alcuni lavori sul Mandala, in cui ha evidenziato la capacità di andare oltre la superficie, per raggiungere a un risultato che sia superiore alla somma dei singoli elementi. Una fotografia olistica, che strizza l’occhio a concetti profondi come quelli espressi dalla Psicologia della Gestalt.

Si può approfondire qui (https://www.lensculture.com/seizo-mori)

Critico d'arte Pasquale Di Matteo con Seizo Mori

Kumiko Wakabayashi, invece, esalta elementi iconici dell’architettura di città importanti, mettendo anche in relazione Milano e Osaka, città gemellate e accomunate dalla vitalità economica, nonché dalla forte propensione alla cultura e all’arte. Un’artista che sa parlare di arte e di evoluzione umana attraverso le sue squisite fotografie.

Inoltre, l’artista ha la capacità di fissare le emozioni dei soggetti che ritrae, quando si tratta di esseri umani.

Si può approfondire sull’artista qui: (https://www.nocsensei.com/scheda/dintorni/admin4914/kumiko-wakabayashi-classical-photograph-in-mostra-a-milano-dal-16-al-21-ottobre-2023/)

Alma Schanzer propone degli scatti metropolitani che ha reso senza tempo attraverso lo sviluppo della tecnica cianotipia. Scatti in cui è la luce l’elemento che predomina, che disegna e crea ogni singolo oggetto riprodotto. E proprio l’ottimo uso della luce è peculiare, nonché eccellente, nei lavori proposti dall’artista.

Critico d'arte internazionale Pasquale Di Matteo con Alma Schanzer

Hashira Yamamoto collega il Giappone all’Italia, la storia e la cultura nipponica a quella italiana, ricostruendo una storica “via della seta” concettuale.

Due costruzioni architettoniche, una in Italia, l’altra in Giappone, unite dall’acqua che si può travasare e mescolare attraverso un’anfora. Inoltre, ci sono elementi che evidenziano i colori del Giappone e altri che evidenziano i colori della bandiera italiana.

IL FASCINO DELLA CLASSICAL PHOTOGRAPH: CONCLUSIONI

Il Fascino della Classical Photograph® è una mostra che ha unito il passato al presente, dimostrando il fascino e la magia dell’arte fotografica, che è, appunto, quella di fissare il tempo su un supporto, per raccontare il nostro passaggio in questo mondo a chi verrà dopo di noi.

Ma la mostra ha anche ribadito il forte connubio che lega Italia e Giappone, due nazioni che sembrano tanto diverse, eppure sono così simili. Sono i paesi più longevi al mondo ed entrambi sono riconosciuti come grandi bacini di cultura, di arte e di storia a livello mondiale.

Un grazie speciale va alla traduttrice, Emanuela Luisa Arancio.

Una mostra che sarà visitabile dalle 12 alle 18, fino a sabato 21 ottobre.

Scrittore italiano Pasquale Di Matteo libri

Lascia un commento